Anonimo perugino

La Leggenda di s. Francesco dell'Anonimo perugino - cosiddetta perché tramandata da un unico manoscritto conservato nella biblioteca conventuale di S. Francesco al Prato di Perugia -, rappresenta anch'essa un testo biografico non ufficiale.
L'Anonimo, in apertura del suo scritto, si presenta come un discepolo dei compagni di Francesco; appartiene quindi alla terza generazione francescana, e la sua opera, tutto considerato, si palesa più vicina alla Leggenda maggiore di Bonaventura che non alla Leggenda dei tre compagni.
Studi recenti hanno voluto tuttavia fissare più pressantemente la sua datazione tra l'opera di Bonaventura e il Libro delle lodi di s. Francesco di Bernardo da Bessa (ca. 1279), deputandola al tempo stesso come fonte diretta della Leggenda dei tre compagni, oltre che - e già prima - dell'operetta di Bernardo da Bessa.
Comunque si risolvano questi complessi e complicati problemi è certo che il valore e l'importanza dello scritto dell'Anonimo perugino sono da ricercarsi alla luce di queste opere maggiori e più conosciute delle quali sembra seguire o anticipare continuando ad elaborare una trasmissione orale, l'itinerario di Francesco verso la conformità con Cristo.
L'Anonimo non ha conosciuto sicuramente di persona Francesco, ma nelle sue preoccupazioni selettive e interpretative si configura chiaramente l'immagine del santo, quale si era venuta delineando dopo la Leggenda maggiore, anche se l'autore aveva ancora presente la Vita prima di Tommaso da Celano non però la Vita seconda.
